1. |
Yurei
03:58
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profanando i ricordi
di un passato oramai sommerso
rimane flebile quel lume scomposto
come lacrime di grandine
le radiazioni del fuoco fatuo
omaggiano la lapide
circoscritta da fiori e fango
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2. |
Funayurei
02:48
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disinibite le acque
le venature a reazione non
scioglieranno questi nodi che
sono disposti in forma aleatoria
avrete libero arbitrio
la dissolvenza di voci che chiamano eco
chiamano voi turisti per voto
ad illuminarvi attraverso lo zenit
amareggiata la rifrazione che scinde
le cicatrici dalle nostre ceneri
severità della fluttuazione che affligge
voi rimpianti non sarete immemori
le sinergie che prescritte
compenseranno invariabile
assuefazione dell’uomo senziente
un’iperbolica pioggia che avanza
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3. |
Ubume
03:00
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è forse giusto fare riassetto
dei cicli naturali
senza cambiamenti d’effetto
sopraggiungerà l’epilogo
di questa unione simbiotica
allineando l’iride al moto lunare
l’ultimo abbaglio è concretezza
della maieutica
simmetrie che cullano il rito
della cosmogonia
la gigante rossa piange
dando alla luce un’ incognita
mentre la sua massa s’infrange
nuove sorti descrivono un’orbita
la costante trascendenza fino all’apogeo
innesca il moto relativo dei corpi celesti
ora una meteora è spettatrice
delle contingenti
simmetrie che cullano il rito
della cosmogonia
saturno contro
la gigante rossa piange
nuove sorti descrivono un’orbita
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4. |
Ikiryo
02:08
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sentir disperdere la linfa dalle sue dita
dalla sua vitrea speranza
clinicamente nebulosa
didascalie non promettono
lucidità dello spargimento
di fattuali risposte che silenti vacillano
caotici diagrammi si sviluppano
librandosi all’unisono
anestetico che edulcora il fardello
la foglia che brama di rimanere cucita
il nono mese assisterà al tramonto
nella camera iperbarica
dove avvengono le bilocazioni
si manifesta il pulviscolo
che contamina il puro riverbero
nella camera iperbarica
dove avvengono le bilocazioni
il circondario non poteva essere
più sterile
coesione al materiale o soltanto
una mera produzione dell’immaginario
sarà l’irrisolutezza l’appendice
che rende l’uomo
aderente a questa terra
quant’è lunga la distanza che intercorre
tra l’epilogo e la nuova vita
tramandate le memorie simbiotiche
saranno copertura delle nostre spoglie
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5. |
Gaki
02:49
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dentro di voi gli antagonisti la babilonia si erige
vanificando ogni pregio
epurati dall’etica
l’empietà dell’opera
usurata dalle epoche
inabissate nelle capitali
lo spiraglio sta nella fede che la sottrazione porta alla felicità
le virtù in supplizio nullificano
uno strappo nel cielo di carta l’insanabile contrasto
tra l’essere e l’apparire
la carne uccide lo spirito da vita
questa trasformazione
ha il prezzo della croce
dalla genesi riedificate
nati per caso
neofiti al martirio
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6. |
Ofuda
01:49
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per convincermi non bastano
parole vane
pallide apologie in cui mi avvolgi
ripristinando la memoria che ho perso
il simulacro tuo mi passa attraverso
nell’oblio dei silenzi ti cerco altrove
plasmo la dimensione
dove nascondermi
è per te che mi arrendo
vicissitudini a ritroso nel tempo
stava soltanto svanendo
il paradigma che rendeva noi più sinceri
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